Rating - Criteri creditizi di valutazione delle imprese

Costo del credito e nuove regole per l’accesso al prestito bancario rappresentano oggi un tema fondamentale. Ancora di più, in una realtà produttiva come quella italiana, caratterizzata da una prevalenza di piccole e medie imprese che devono poter attivare canali esterni per la raccolta delle risorse finanziarie necessarie e che, tuttavia, sembrano presentare per gli istituti bancari meno garanzie patrimoniali.

La questione è oggi più che mai attuale, per via della negativa congiuntura economica, che mette in difficoltà gli imprenditori e che rende le banche più prudenti.

Poiché la nuova disciplina richiede maggiore trasparenza anche da parte delle imprese nei confronti delle banche, è evidente quanto sia carente l’azione di informazione e formazione necessaria perché le imprese sappiano quali devono essere i comportamenti loro richiesti.

Il problema fondamentale è che nei rapporti con le imprese la trasparenza non è mai stata finora considerata come un elemento per rinsaldare il rapporto di clientela. Al più, è stata vista come un fastidioso adempimento imposto da autorità che in materia si sono dimostrate molto tolleranti e più vicine alle banche che ai loro clienti.

Lo scopo di Basilea 2 è di migliorare la stabilità del sistema creditizio internazionale rendendo le banche più sensibili al controllo dei rischi rivenienti dal credito e dai mercati; in altri termini gli accordi di Basilea, incentrati sulla riduzione del rischio bancario sui prestiti, si pongono l’obiettivo di globalizzare i controlli di vigilanza bancaria e favorire nell’ambito del sistema creditizio una metodologia più attenta nell’assunzione del rischio. I cambiamenti che Basilea 2 produrrà comporteranno una sorta di rivoluzione dell’approccio bancario alla gestione del credito incidendo in maniera significativa nel rapporto fra banca ed impresa; quello che più conta, comunque, sarà l’adozione di nuovi criteri che il sistema bancario adotterà per la concessione dei crediti.

Criteri diversi dal passato, fondati su valutazioni di tipo oggettivo. Saranno pertanto introdotti parametri di valutazione del rischio e della conseguente valutazione del capitale non più “soggettivi”, bensì basati su criteri “oggettivi” attraverso l’utilizzo di strumenti di rating applicati sui rendiconti patrimoniali, economici e finanziari delle imprese che attingono al credito bancario.

Attribuito il rating, la banca classifica la propria clientela in relazione alla rischiosità scaturita dalla valutazione medesima. Più alto sarà il rating, più sicura sarà l’operazione e, di conseguenza, più basse ed accessibili le condizioni praticate nei confronti dell’azienda.

Contrariamente, a fronte di un rating negativo, la banca richiederà una maggiore remunerazione per il maggior rischio applicando tassi, spese e commissioni penalizzanti per l’azienda.

Si può quindi affermare che l’attribuzione del rating determina la collocazione dell’impresa in fasce meritorie in termini di attribuzione di affidamenti e costi.



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